Fatta eccezione, di norma, per la camera da letto, le piante possono rallegrare tutti gli ambienti della casa, compreso ovviamente il bagno. Felci da interno, orchidee e anthurium, aggiungono una nota di colore diversa e squillante alla stanza.
Tutte le piante utilizzate devono resistere alle condizioni climatiche di questo ambiente, pensato idealmente come caldo e umido. La scelta della varietà più adatta è dunque il primo fattore di successo, il secondo è l'esatta posizione all'interno del locale ed il terzo è la valutazione della quantità di luce disponibile, preferibilmente diffusa e non diretta.
LE SPECIE PIÙ ADATTE: dai classici intramontabili alle new entry
1. FELCI DA CASA
Molto di moda negli anni settanta, hanno subìto il cambiamento delle condizioni ambientali delle case oggi meglio isolate, riscaldate e asciutte. Così anche il bagno è diventato un contenitore stagno, di certo più caldo e confortevole di una volta e indicato per ospitare le piante che amano un elevato grado di umidità.
Le piante scelte vanno sistemate in posizione con luce diffusa e mai diretta perchè il sole screzia le foglie rovinandole progressivamente e la luce troppo intensa porta ad uno scolorimento generale. In estate, o con i termosifoni accesi, le piante vanno bagnate ogni tre giorni lasciando comunque sempre asciugare il substrato tra un intervento e l'altro.
Occorre concimare con parsimonia solo nel periodo con temperature comprese nel range ideale di accrescimento ovvero fra i 21 e il 24 °C; è bene utilizzare una volta alla settimana un prodotto liquido per piante verdi da interno, al dosaggio consigliato dal produttore.
Pianta erbacea di portamento ricadente, con un ricco fogliame lucido variamente screziato, i potos sono il naturale completamento delle felci; richiedono una manutenzione così limitata che è facile dimenticarsene. Sono resistenti all'esposizione diretta ai raggi del sole e alle basse temperature, sopportano anche gli sbalzi termici e quindi possono crescere vicino alle finestre, anche se si creano correnti d'aria.
I potos devono avere spazio per allungarsi o ricadere ma, poichè devono essere annafiati con regolarità, dovranno essere in una posizione facilmente raggiungibile.
Oggi, sul mercato, oltre alle forme classiche, ci sono varietà con colorazioni più definite e particolare.
I potos crescono bene a temperature comprese fra i 20 e il 25 °C, sotto i 15 arrestano lo sviluppo.
3. LE ORCHIDEE
Non tutte sono adatte per il bagno:quelle più delicate non vanno bene per i forti sbalzi di temperatura, ma le più diffuse come phalenopsis, oncidium, cambria e odontoglossum sono capaci di rifiorire ogni anno, anche più volte, mantenendo anche una buona vegetazione che resta decorativa persino del periodo in cui mancano i fiori. È bene ricordare che l'umidità dell'ambiente non è sufficiente e le bagnature devono essere regolari, ma mai troppo abbondanti, cercando di svuotare i portavasi per evitare marciumi.
LA POSIZIONE IDEALE: in alto e lontano dalla finestra
Il bagno è in genere una stanza di dimensioni limitate rispetto alle altre e con un rapporto volume/superficie delle finestre più basso; in molti casi il locale è arieggiato spesso durante il giorno. Queste caratteristiche si traducono in un raffreddamento veloce dell'ambiente, con forti sbalzi di temperatura; quando all'esterno ci sono zero gradi, la temperatura del bagno può scendere anche di 15 °C in pochi minuti.
L'aria fredda, più "pesante" di quella calda, inizia a raffredare l'ambiente partendo dagli strati bassi, dato di cui tenere conto se si appoggiano le piante a terra. Più riparate le posizioni in alto e a fianco della finestra, dove i telai possono proteggere il verde.
LUCE: si a tutta quella possibile
La quantità di luce nei bagni è generalmente poca, non tanto per l'esposizione, che frequentemente è a nord o a ovest, ma per i tendaggi che proteggono dagli sguardi indiscreti o per le tapparelle, di solito abbassate quando si esce di casa.
Chi desidera avere piante sane e rigogliose dovrà fare il possibile per aumentare la luce disponibile: il primo step, quello più facile, è prendere l'abitudine di non abbassare le tapparelle; il secondo è ripensare ai tendaggi presenti scegliendoli il meno coprenti possibile, o di altezza solo parziale, magari nella parte bassa, lasciando libera la porzione superiore del vetro.
Paolo De Piccoli
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