venerdì 3 febbraio 2017

PIANTE: decorative anche in bagno

Fatta eccezione, di norma, per la camera da letto, le piante possono rallegrare tutti gli ambienti della casa, compreso ovviamente il bagno. Felci da interno, orchidee e anthurium, aggiungono una nota di colore diversa e squillante alla stanza.

Tutte le piante utilizzate devono resistere alle condizioni climatiche di questo ambiente, pensato idealmente come caldo e umido. La scelta della varietà più adatta è dunque il primo fattore di successo, il secondo è l'esatta posizione all'interno del locale ed il terzo è la valutazione della quantità di luce disponibile, preferibilmente diffusa e non diretta.


LE SPECIE PIÙ ADATTE: dai classici intramontabili alle new entry


1. FELCI DA CASA

Molto di moda negli anni settanta, hanno subìto il cambiamento delle condizioni ambientali delle case oggi meglio isolate, riscaldate e asciutte. Così anche il bagno è diventato un contenitore stagno, di certo più caldo e confortevole di una volta e indicato per ospitare le piante che amano un elevato grado di umidità.
Le piante scelte vanno sistemate in posizione con luce diffusa e mai diretta perchè il sole screzia le foglie rovinandole progressivamente e la luce troppo intensa porta ad uno scolorimento generale. In estate, o con i termosifoni accesi, le piante vanno bagnate ogni tre giorni lasciando comunque sempre asciugare il substrato tra un intervento e l'altro.
Occorre concimare con parsimonia solo nel periodo con temperature comprese nel range ideale di accrescimento ovvero fra i 21 e il 24 °C; è bene utilizzare una volta alla settimana un prodotto liquido per piante verdi da interno, al dosaggio consigliato dal produttore.


2. I POTOS

Pianta erbacea di portamento ricadente, con un ricco fogliame lucido variamente screziato, i potos sono il naturale completamento delle felci; richiedono una manutenzione così limitata che è facile dimenticarsene. Sono resistenti all'esposizione diretta ai raggi del sole e alle basse temperature, sopportano anche gli sbalzi termici e quindi possono crescere vicino alle finestre, anche se si creano correnti d'aria.
I potos devono avere spazio per allungarsi o ricadere ma, poichè devono essere annafiati con regolarità, dovranno essere in una posizione facilmente raggiungibile.
Oggi, sul mercato, oltre alle forme classiche, ci sono varietà con colorazioni più definite e particolare.
I potos crescono bene a temperature comprese fra i 20 e il 25 °C, sotto i 15 arrestano lo sviluppo.


3. LE ORCHIDEE

Non tutte sono adatte per il bagno:quelle più delicate non vanno bene per i forti sbalzi di temperatura, ma le più diffuse come phalenopsis, oncidium, cambria e odontoglossum sono capaci di rifiorire ogni anno, anche più volte, mantenendo anche una buona vegetazione che resta decorativa persino del periodo in cui mancano i fiori. È bene ricordare che l'umidità dell'ambiente non è sufficiente e le bagnature devono essere regolari, ma mai troppo abbondanti, cercando di svuotare i portavasi per evitare marciumi.




LA POSIZIONE IDEALE: in alto e lontano dalla finestra

 

Il bagno è in genere una stanza di dimensioni limitate rispetto alle altre e con un rapporto volume/superficie delle finestre più basso; in molti casi il locale è arieggiato spesso durante il giorno. Queste caratteristiche si traducono in un raffreddamento veloce dell'ambiente, con forti sbalzi di temperatura; quando all'esterno ci sono zero gradi, la temperatura del bagno può scendere anche di 15 °C in pochi minuti. 
L'aria fredda, più "pesante" di quella calda, inizia a raffredare l'ambiente partendo dagli strati bassi, dato di cui tenere conto se si appoggiano le piante a terra. Più riparate le posizioni in alto e a fianco della finestra, dove i telai possono proteggere il verde.

LUCE: si a tutta quella possibile

 

La quantità di luce nei bagni è generalmente poca, non tanto per l'esposizione, che frequentemente è a nord o a ovest, ma per i tendaggi che proteggono dagli sguardi indiscreti o per le tapparelle, di solito abbassate quando si esce di casa.
Chi desidera avere piante sane e rigogliose dovrà fare il possibile per aumentare la luce disponibile: il primo step, quello più facile, è prendere l'abitudine di non abbassare le tapparelle; il secondo è ripensare ai tendaggi presenti scegliendoli il meno coprenti possibile, o di altezza solo parziale, magari nella parte bassa, lasciando libera la porzione superiore del vetro.



 
Paolo De Piccoli
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