venerdì 27 gennaio 2017

Locazione e detrazioni






Il canone di locazione per gli inquilini, solitamente, è una delle spese che più incide nel bilancio personale o familiare. Lo Stato, per mitigare almeno in parte il peso di questo costo mensile, prevede alcune situazioni nelle quali i contribuenti intestatari di un contratto di locazione come Conduttori (per l’appunto inquilini) possano detrarre nella dichiarazione dei redditi parte della spesa sostenuta.

Le ipotesi attorno alle quali è possibile configurare la detrazione sopra annunciata sono principalmente legate al tipo di contratto stipulato, al reddito, all’età degli inquilini, all’attività svolta dagli affittuari e ad impreviste vicissitudini lavorative (come un eventuale trasferimento per motivi di lavoro).
Anticipando che le varie casistiche e quindi le detrazioni non sono tra loro cumulabili, e vanno quindi scelte in base alla più conveniente per singolo caso, ecco un sintetico elenco delle principali fattispecie previste dalla legge.

 

Detrazione d’imposta per gli inquilini a basso reddito

Nel caso di un conduttore che dichiara redditi annui complessivi per un importo inferiore o uguale a 15.493,71 Euro, la detrazione spettante ammonta a 300 Euro annui. Nell’ipotesi di reddito complessivo compreso tra 15.493,72 Euro e i 30.987,41 Euro, la detrazione spettante è invece di 150 Euro.
I contratti rientranti in questa categoria agevolativa sono tutti quelli redatti in base ai dettami della legge 391/98 sulle locazioni, quindi anche i classici “4+4” per la maggior parte dei casi impiegati nelle nostre zone.
L’oggetto della locazione deve naturalmente riguardare un immobile adibito ad abitazione principale dagli inquilini.

 

Detrazione per i giovani che vivono in affitto

I giovani di età tra i 20 ed i 30 anni, intestatari di un contratto di locazione come conduttori, possono usufruire di una maggiore detrazione che ammonta a 991,60 Euro annui. Il beneficio è sfruttabile per i primi 3 anni del rapporto locativo e le condizioni affinché ciò sia possibile sono:
  • Che l’immobile locato sia diverso dall’abitazione principale dei genitori;
  • Che il reddito degli inquilini, nella loro singolarità, non superi i 15.493,71 Euro.
L’Agenzia delle Entrate specifica che il requisito dell’età è soddisfatto anche se sussiste solo per una parte del periodo d’imposta in cui si intende fruire della detrazione.

 

Detrazione per trasferimento per motivi di lavoro

A favore dei lavoratori dipendenti che hanno trasferito la residenza nel comune di lavoro o in un comune limitrofo, è prevista una doppia ipotesi di detrazione:
  • 991,60 Euro se il reddito del lavoratore non supera i 15.493,71 Euro;
  • 495,80 Euro se il reddito del lavoratore è compreso tra i 15.493,71 Euro ed i 30.987,41 Euro;
La detrazione spetta solo se il nuovo comune di residenza si trova ad almeno 100 km di distanza dal precedente ed in un’altra regione e se la residenza è stata trasferita entro 3 anni dal momento in cui si richiede di fruire dell’agevolazione.

Occorre precisare che, ogni requisito sopra esposto (di età, di reddito o lavorativo), va commisurato al singolo intestatario del contratto, quindi al singolo inquilino. Nell’ipotesi di una coppia cointestataria di una locazione, entrambi gli inquilini potranno godere della detrazione in base alla “percentuale di intestazione del contratto”, quindi se non specificato diversamente al 50% ciascuno.
Non è escluso che se un inquilino si avvantaggia di una detrazione l’altro non possa godere di un’altra, ma sempre nel limite di una detrazione a soggetto. Infine, gli importi sopra citati sono annui, e vanno quindi rapportati al mese in caso di periodi infrannuali.

 

Alcuni brevi esempi che spiegano la logica di queste detrazioni.

Esempio 1: Bruno e Maria sono conduttori a pari quota di un immobile locato nel 2016. Bruno ha 31 anni e percepisce 15.000 Euro annui di reddito mentre Maria ha 28 anni e ne percepisce 20.000; nel caso specifico Bruno (sopra i 30 anni) potrà detrarre 150 Euro dal suo reddito imponibile utilizzando la detrazione per gli inquilini a basso reddito (il 50% dei 300 Euro spettanti, perché la sua quota di locazione è a metà con Maria). Maria non potendo usufruire della detrazione per i giovani affittuari, avendo un reddito troppo elevato, rientrerà comunque nel range di applicazione della detrazione per gli inquilini a basso reddito (e detrarrà 75 Euro, cioè il 50% dei 150 Euro previsti). Le detrazione è fruibile per tutti gli anni di durata del contratto a meno che non vengano meno i requisiti reddituali.

Esempio 2: Bruno e Maria sono conduttori a pari quota di un immobile locato nel 2016. Bruno ha 28 anni e percepisce 15.000 Euro annui di reddito mentre Maria, coetanea, percepisce 14.000 Euro; nel caso specifico TBruno (sotto i 30 anni) potrà detrarre 495,80 Euro dal suo reddito imponibile utilizzando la detrazione per i giovani affittuari (il 50% dei 991,60 Euro spettanti, perché la sua quota di locazione è a metà con Maria). Maria usufruirà a sua volta della detrazione per i giovani affittuari, anche lei detraendo in dichiarazione 495,60 Euro. In questo caso entrambi beneficeranno della detrazione per 2 anni, dopodiché supereranno l’età massima e non potranno sfruttare il terzo ed ultimo anno di detrazione.

Non è semplice districarsi tra le varie regole ed i limiti imposti dal legislatore, ma per risparmiare qualche centinaio d’Euro in sede di dichiarazione dei redditi vale la pena parlarne con il proprio commercialista di fiducia o con un Caf per scoprire in che termini è possibile sfruttare questa agevolazione e se vi è convenienza nel farlo!


Paolo De Piccoli

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