martedì 13 dicembre 2016

Il Comfort abitativo

Sempre più spesso, in edilizia, si sente parlare di comfort abitativo. Con questo temine si tende sempre più a sottolineare che nell’iter progettuale gli elementi da mettere in gioco non riguardano solo il ben costruire a livello tecnico, ma soprattutto il modo in cui viene percepito l’ ambiente, il che vuol dire realizzare un manufatto il più possibile accogliente e avere tutta una serie di requisiti che facciano sentire il fruitore a suo agio sia dal punto di vista fisico che psicologico. 


Il comfort abitativo ci dice quanto stiamo bene in un edificio ed è la risultanza di alcuni fattori: 
  • Temperatura
  • Umidità
  • Luminosità
  • Acustica 
Si parla allora di benessere termo-igrometrico, benessere acustico e benessere luminoso: condizioni in gran parte pianificabili e quindi prevedibili già in fase di progettazione da parte del progettista. 

1. BENESSERE TERMO-IGROMETRICO


Probabilmente è quello che siamo più abituati a tenere in considerazione e coinvolge, oltre alla giusta progettazione dell’involucro edilizio, anche la scelta degli impianti di riscaldamento e raffrescamento. 
A livello di percezione fisica fa la differenza vivere e lavorare in un ambiente con valori di umidità e temperatura adeguati: studi in scuole ed uffici hanno dimostrato, in caso di loro mancanza, un calo di attenzione e di rendimento. Inoltre, in edifici residenziali con scadenti condizioni di comfort termo igrometrico il rischio di malattie polmonari, soprattutto nei bambini, è molto alto. 
Il benessere termo igrometrico si raggiunge tenendo in considerazione le variabili soggettive e le variabili ambientali. Le variabili soggettive riguardano le attività che l'individuo svolge all'interno dell'ambiente e al tipo di vestiario, mentre le variabili ambientali sono quelle che dipendono dalle condizioni climatiche esterne ed interne all'edificio quali la temperatura dell'aria, l’umidità relativa dell'aria interna, la temperatura media radiante, che è la media delle temperature delle pareti interne all'ambiente, compresi soffitto e pavimento, alla velocità dell'aria. Partendo da questi fattori si imposta il corretto progetto degli impianti di riscaldamento, raffrescamento e controllo dell’umidità dell’edificio

2. BENESSERE ACUSTICO

Il benessere acustico è un altro aspetto importante per progettare in modo che il soggetto si senta a proprio agio in un ambiente, non venga disturbato nello svolgimento delle sue attività da altri suoni e non subisca danni all'apparato uditivo a causa di un'esposizione a fonti di rumore. Difendersi dal rumore è importante perché questo provoca disturbo psicologico e ostacola lo svolgimento delle normali attività, riducendo il rendimento e la capacità di concentrazione. 
Le fonti di rumore si possono raggruppare in fonti esterne e fonti interne all’edificio. 
Le fonti esterne sono essenzialmente costituite dal traffico e dalla eventuale presenza, in prossimità dell'edificio, di attività produttive industriali. Il rumore prodotto da tali fonti si propaga per via aerea e poi penetra all'interno dell'edificio attraverso il suo involucro. 
Le fonti interne sono gli impianti (ascensori, montacarichi, l'impianto idraulico, ecc.), gli elettrodomestici, le apparecchiature radio-televisive, voci e grida degli occupanti l'edificio. In questo caso la propagazione avviene sia per via aerea sia attraverso le parti solide della costruzione: la trasmissione per via aerea si ha quando il rumore si propaga liberamente nell'aria senza incontrare ostacoli solidi, mentre la trasmissione per via strutturale si ha quando il rumore si propaga attraverso le strutture solide tramite vibrazione elastiche, appartiene a questa categoria il rumore da calpestio. Tenendo conto di questi elementi, per garantire il benessere acustico, il rumore all'interno degli edifici deve essere ridotto attraverso la progettazione di soluzioni che portino condizioni di benessere acustico agli individui. 


3. COMFORT LUMINOSO 



Il comfort luminoso è anch’esso un elemento importante da considerare quando si parla di benessere, anche se è un aspetto molto spesso trascurato nella progettazione soprattutto di ambienti d’abitazione: la corretta illuminazione di un luogo ha dirette conseguenze sullo stato emotivo e di salute degli individui. 
La luce che può illuminare gli ambienti può essere naturale o artificiale: per ottenere la giusta luce naturale e progettarne in modo adeguato l’apporto luminoso bisogna fare attenzione a vari elementi tra cui l’orientamento dell’edificio, la superficie delle finestre e gli elementi di oscuramento. Per quanto riguarda la luce artificiale, questa entra in gioco la notte o in giornate di maltempo, e per una corretta illuminazione dell’ambiente devono attuarsi le scelte corrette per quell’ ambiente, tenendo conto delle attività che vi si svolgono, e scegliere l’illuminazione facendo attenzione a parametri precisi.  Uno di questi è il corretto illuminamento di una superficie, che è quanta luce è necessaria per svolgere determinate attività: per esempio serve di più luce su un piano di lavoro e meno lungo un corridoio. 



Il comfort abitativo non costa per forza di cose molto. Non è vero, infatti, che un’abitazione confortevole costa molto al momento della realizzazione/acquisto o che ha grossi costi di gestione. Anche abitazioni di media qualità possono essere caratterizzate da un elevato comfor e al contempo da un’alta efficienza energetica. La differenza viene fatta in sede di progettazione: occorre affidarsi a specialisti del settore, e non a professionisti improvvisati, in quanto la conoscenza della tecnica permette di curare dettagli che hanno un basso impatto economico, ma che appunto fanno la differenza sul risultato finale. E ancora, se si dispone di un edificio datato e progettato secondo vecchi standard, oggi non più soddisfacenti, è possibile riqualificarlo dal punto di vista energetico, tagliando le bolletta e realizzando condizioni di comfort abitativo ottimali, valorizzando in modo considerevole il proprio immobile.


 
Paolo De Piccoli

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